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Prodotti Tipici
Il nostro Comune conserva diverse tipicità sia per quanto riguarda i prodotti propri del territorio sia per quanto concerne la lavorazione e la conservazione di prodotti comuni. Il “principe” dei nostri prodotti tipici proprio del Comune di Belmonte Calabro è senz’altro il famoso “Pomodoro di Belmonte”. Questo ortaggio, protetto da un marchio De.CO, si distingue per alcune caratteristiche fisiche quali la grandezza, il colore e la forma e per le sue note proprietà organolettiche. Per quanto concerne la storia di questo “gigante” è possibile supporre che, dopo l’importazione dall’ America alla fine dell’800, il prodotto abbia acquisito caratteristiche uniche dettate dalla conformazione del territorio o da una possibile mutazione. In realtà si può distinguere in due prodotti con caratteristiche diverse: il primo, detto “a cuore di bue” è caratterizzato da un peso che varia dai 400 gr agli 800 gr e da una forma allungata simile a un cuore. Il secondo, detto il “gigante” si presenta con una forma più tondeggiante e il suo peso può raggiungere e superare i 2 kg. Col fine di migliorare la produzione e per ottimizzare la promozione del “Pomodoro di Belmonte” è sorta sul territorio un’associazione ONLUS denominata APB ( Associazione Pomodoro Belmonte) impegnata nella ricerca di metodi che possano incrementare le rese e la resistenza della pianta ai parassiti. | |
Poesia sul Pomodoro di Belmonte: … si tantu sapuritu tu si dè l’uartu lu zitu ! Si nasci e crisci, pue, bellimuntisu Duni alla vucca e tutti u pizzecherisu, cà l’acqua de sta terra e l’aria fina fanu ogni cosa bella e sopraffina… (PEPPINO VELTRI) | |
Ricetta specifica:
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2. Fichi secchi | |
Un altro prodotto che ha acquistato tratti di tipicità all’interno del nostro Comune è il fico secco. Questo frutto non ha caratteristiche particolari per quanto riguarda la sua produzione ma acquisisce una sua originalità per quel che concerne la lavorazione. Il processo di lavorazione del fico che inizia con l’ essiccazione al sole su stuoie dette “cannizzole” termina con la produzione di diverse tipologie di prodotto legate fortemente alla tradizione contadina. Il fico secco rappresentava un fondamentale alimento nelle diete povere dei nostri avi, esso veniva infatti conservato, dopo la lavorazione, in un’apposita cassapanca detta “casciune”. Il prodotto finito può presentarsi sotto diverse forme frutto di diverse tecniche di lavorazione: le “crocette”, le “trecce”, le “coroncine” e i “fioroni”.
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3. Formaggi | |
A Belmonte si possono trovare grande varietà di formaggi, prodotti sia dall’azienda casearia “La Cava” e sia dai privati. Fra i vari tipi di formaggio possiamo trovare : la mozzarella, la scamorza,il pecorino fresco o stagionato,il caciocavallo e la ricotta. Fra i tipi di ricotta si ricorda quello della ricotta in “fiscella”, dei piccoli cestini lunghi fatti di giunchi o di vimini, o di altre simile materie,ma oggi per disposizioni sanitarie sono state rimpiazzate cestelli di plastica.
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4. Vini | |
La produzione del vino A belmonte è esclusivamente di tipo privato in quantità tale da soddisfare i bisogni della famiglia. La sua produzione è ormai estesa quasi nella maggior parte del territorio, ma il vino più pregiato è quello della frazione di Annunziata, il “Brunello di Annunziata” UNO SGUARDO AL PASSATO…… Ai tempi della vendemmia si respirava sempre un’aria di festa. L’uva veniva raccolta nelle vigne e trasportata o con asini o con “sporte”(ceste) sulle teste , nei “parmienti” (palmenti). Qui avveniva la spremitura, a piedi scalzi, uomini, donne e bambini adottavano una tecnica simile ad un balletto. Il mosto veniva raccolto in una vasca inferiore mentre il succo residuo di vinaccia veniva estratto con l’uso del torchio di legno. Poi il mosto veniva trasportato dai “parmienti”con dei barili( “varrili”) nelle cantine e depositato nelle botti (“vutte”) per la fermentazione. L’ attesa durava fino all’11 Novembre, giorno di S. Martino, data in cui per tradizione si assaggiava il vino.
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5. Insaccati | |
L’allevamento e la lavorazione del maiale era ed è rimasto un rito che si rinnova ogni inverno in quasi tutte le famiglie belmontesi. L’uccisione del maiale rappresenta giorni di festa nelle quale si ha un atmosfera di allegria insieme a parenti e amici.
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Del maiale non si butta via niente, neppure il sangue, protagonista di una ghiotta crema di cioccolato, canditi, frutta secca, vino cotto, zucchero e tante spezie e ingredienti golosi secondo la propria fantasia, questo prodotto è chiamato “SANGUINACCIO”
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Tanti sono quindi i prodotti che in circa tre giorni si accumulano nella dispensa, ma principalmente sono 4: | |
La SOPPRESSATA, è fatta con le migliori carni del maiale che mescolate con pochissimo grasso vengono tritate. Successivamente si unisce il sale pesato, il pepe nero, il peperoncino dolce piccante secondo le proprie esigenze, e viene lasciata a riposare per circa 2 ore. Dopo viene insaccata dentro le budella del maiale, esse vengono lavate prima molto accuratamente con acqua calda e limone. La carne deve essere lavorata molto bene per evitare vuoti.
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La SALSICCIA, il suo procedimento è uguale a quello della soppressata, l’unica cosa di diverso sono il tipo di budella, infatti vengono presi i più sottili
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Il CAPICOLLO, è un pezzo di carne intero ( la parte anteriore del lombo e il suo grasso) che viene ben pressato salato e aromatizzato con pepe rosso, pepe nero e sale pesato, poi avvolto nel diaframma, e legato stretto .
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La PANCETTA, è ottenuta dalla pancia dove si alternano strati di grasso e di carne magra, viene tagliata in pezzi rettangolari successivamente salati e aromatizzati
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6. Conserve | |
Le più caratteristiche dei nostri prodotti tipici, apprezzati per i suoi gustosissimi sapori, sono le conserve. Ogni prodotto ha il tempo della sua produzione, come ad esempio l’olio (periodo ottobre-novembre) messo sempre al primo posto nella nostra cucina. Grazie all’olio, la tavola belmontese è resa sfiziosa anche dalla provvista dei contorni, i sott’oli, tutto in vasetti a partire dalle melanzane, zucchine, peperoncini, olive, funghi, carciofi,pomodori secchi, ecc. Il procedimento è facilissimo, basta lavare e tagliare le verdure a listarelle. Farli cuocere con acqua e aceto o vino bianco, strizzarli bene, sistemarli poi negli appositi vasetti e aggiungere l’olio e i profumi preferiti ( aglio, menta, origano, peperoncino). Nelle conserve rientra anche il pomodoro, necessario a fare la passata, quest’ ultimo non richiede la cottura e mantiene intatto tutto il suo potere salutistico e protettivo che il pomodoro ha, se raccolto nella sua stagione. Rientra anche nelle conserve il pane, ma sono poche le famiglie che mantengono ancora questa tradizione, la lavorazione del pane ai tempi antichi era riconosciuta importante ed essenziale per il sostentamento della famiglia, in ogni casa non mancavano mai i forni, una volta fatto il pane si disponeva in grandi casse, nel nostro dialetto viene chiamato “u pane intra a cascia”.
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7. Dolci | |
I dolci di Belmonte non sono particolarmente conosciuti, ma, noi belmontesi non manchiamo mai di pubblicizzarli in occasioni di festa. Infatti ogni evento di festività c’è il dolce ricorrente. A natale è tradizione preparare i “ turdilli ”, i “ scalilli ”, le “ castagnole ”, tutti fatti di un impasto dolce. A Pasqua si preparano i “ martinielli ”, tipo di pannetto con al centro incastonato un uovo. Nel periodo di Carnevale si preparano le “ chiacchiere ” .
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